A set of timings

coproduzione/ coproduction Company Blu, Armunia/ Festival Inequilibrio/ Centro di residenze artistiche Castiglioncello, CCNN | Centre Chorégraphique National de Nantes con il supporto di/ with the support of spazioK.Kinkaleri, Dance Identity Vienna (Austria), Città del Teatro/ Cascina, Teatro il Moderno/ Agliana

creato all’interno del progetto europeo/ realized in the framework of the European project “Be SpecACTive!” - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro (It), Bakelit Multi Art Center Budapest (Hu), B-51 Ljubljana (Sl), Domino Zagreb (Hr), LIFT London (Uk), Tanec Praha (Cz), Teatrul National Radu Stanca Sibiu (Ro), York Theatre Royal (Uk) con il supporto del Programma Europa Creativa dell’Unione Europea/ with the support of the Creative Europe Programme of the European Union

e nell’ambito del progetto/ and within the project Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0/ Piemonte dal Vivo
con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche/ azione della “Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D'autore”, coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino




progetto/ concept Claudia Catarzi

coreografia/ coreography Claudia Catarzi
in collaborazione con/ in collaboration with Michal Mualem

danza/ dance Claudia Catarzi, Michal Mualem

drammaturgia/ dramaturgy Carlotta Scioldo

musiche AA.VV. e elaborazioni musicali/ music AA.VV. and musical arrangements Piero Corso, Giorgio De Santis, Spartaco Cortesi, Francesco Taddei

disegno luci/ light design Massimiliano Calvetti

scena/ set design Leonardo Bucalossi

un ringraziamento speciale a/ a special thanks to Thusnelda Mercy, Clémentine Deluy, Margaux Marielle-Tréhoüart, Elisa Capecchi, Carolina Amoretti, Annapaola Leso

durata/ duration 60 minutes



english version below



La composizione è giocata da due corpi, un'architettura e un collage musicale. Questi quattro elementi primi hanno segnato la direzione per la creazione di un ambiente, uno stato fisico-mentale, una relazione di eventi.
In questo tableau i singoli avvenimenti si susseguono gli uni agli altri e sono intrecciati tra loro in una partitura musicale fatta di rimandi in continua metamorfosi.
La coreografia è punteggiata da pause, differenti velocità dei corpi, elaborazione di ritardi o anticipi, e si confronta con il risultato della simultaneità e della causalità.
Il “tempo” è il parametro che crea prossimità e continuamente ridisegna nuove geografie e storie tra i corpi.
Elementi questi che il tempo riesce a configurare in modi diversi, in conformazioni che in ogni istante potrebbero evocare racconti, alludere a significati, non fedeli a una narrazione di senso, ma piuttosto costanti nella loro metamorfosi.
Il tempo cambia gli incontri e i raccordi, quindi plasma il risultato delle forme materiche che incontra.
Esso agisce come uno scultore fa con la propria opera plastica.
La performance dunque diventa come l'esperienza dello sfogliare un libro nella sua matericità.






The composition is played by two bodies, an architecture and a musical collage.
These first four elements have marked the direction for the creation of an environment, a physical-mental state, a rapport of events.
In this tableau events unfold one after the other and are twisted together in a musical score made of references in constant metamorphosis.
The choreography is punctuated by pauses, different speeds of bodies, processing of delays or advances, and faces the result of simultaneity and casualness.
"Time" is the parameter that creates proximity and continually redesigns new geographies and histories between the bodies.
Time can set up these elements in various ways, in conformations that at any instant might evoke stories, not faithful to a narrative sense, but rather constant in their metamorphosis.
Time changes encounters and connections, then shapes the result of the material forms it encounters.
Time acts as a sculptor does with his plastic work.
The performance thus becomes like the experience of browsing a book in its materiality.






english version below

Press review


"Tutto il bene possibile va detto della gran performance di pause e velocità plastiche assolte con matematico rigore dalla coreografa Claudia Catarzi e da Michal Mualem in A set of timings.”
02-07-2017 Rodolfo di Giammarco- Il poema del dj- La Repubblica

“Bellezza, grazia, sorriso, amore hanno animato anche “A Set of Timings” di Claudia Catarzi, coreografa e danzatrice di grande talento; in scena lei e Michal Mualem danzano, s’impossessano dello spazio, lo attraversano in un’esattezza di gesto e respiro impagabili, facendolo trattenere agli spettatori. Immerse in un tappeto sonoro che si alterna tra il silenzio che non lo è mai del tutto, il rumore dell’esistere che scorre in quel non luogo, o nel suo essere l’ovunque, l’incedere della pioggia, e di musica, tra cui si è distinto il contemporaneo John Adams. La scena spoglia, se non per la presenza di una parete laterale dalla superficie nera, proprio da lì hanno dialogato, sormontandola; fluttuando, apparendo e sparendo dietro di essa; assenti, l’una o entrambe, hanno altresì fatto avvertire come l’azione persistesse, come loro e quell’altrove comunque continuassero a esistere, in un’assenza d’impalpabile densità. Da non perdere.”
Giacomo D'Alelio, krapp's last post, 14 luglio 2017


"...nella metamorfosi musicale di A set of timings, la performance della coreografa pratese, i corpi non hanno decisamente lo stesso peso che hanno nella nostre misere esistenze: un’energia nascosta li sostiene quando la gravità dovrebbe vincerli, e lo spettatore non la percepisce mai in termini di forza perché il movimento riempie tutto e di tutto si serve, persino dei vuoti e delle inerzie, come gli uccelli che (si dice) planano felici nelle correnti d’aria. Nel gioco di anticipi e ritardi, di attese e di agguati, che unisce e separa le due danzatrici, legate da una relazione simile a quella tra il corpo e l’ombra – tanto che in alcuni momenti non si capisce se si tocchino o si manchino – la danza è un discorso mutevole ma ininterrotto (…).
Dialettica, se non fosse così pesante, potrebbe essere la parola giusta, diciamo dialogo o continua generazione di una dall’altra: un’ora passa, le musiche si succedono, le figure si compongono e si sciolgono, ma le due sono sempre un passo avanti a noi.”
Attilio Scarpellini, L'arte di cadere, Doppiozero, 6 luglio 2017






"All the good you can, is to be said of the great performance of pauses and plastic speeds performed with mathematical exactitude by the choreographer Claudia Catarzi and Michal Mualem in “A set of timings. "
Rodolfo Di Giammarco - La Repubblica, 2 luglio 2017

“Beauty, grace, smiles and love animate "A Set of Timings" by Claudia Catarzi, choreographer and dancer of great talent; on stage Claudia and Michal.Mualem dance, take possession of the space, cross it with an accuracy of invaluable gestures and breath, making spectators hold it.
Immersed in a soundtrack that alternates between silence - which is never absolute -the noise of the existence flowing in that no-place or in its being the everywhere, the coming of the rain and of music where we can recognize the contemporary John Adams.
The bare scene except for the presence of a black side wall, right from there they have talked, overwhelming it; floating, appearing and disappearing behind it; though absent, one of them or both, the audience feels nevertheless how the action persists, how the dancers and the elsewhere continue to exist, in a lack of impalpable density. Not to be missed.”
Giacomo D'Alelio, krapp's last post, 14 luglio 2017
 
"... in the musical metamorphosis of  “A set of timings”, the bodies do not have the same weight they have in our miserable existence: a hidden energy supports them when gravity should overcome them, and the spectator never perceives it in terms of strength because the movement fills everything and uses everything, even voids and inertias, like birds that (they say) plane happy in the air currents.
In the game of anticipations and delays, expectations and ambushes, which unites and separates the two dancers, linked by a relationship similar to that between the body and the shadow - so that in some moments you do not understand if they come to touch or they do not - dance is a changeable discourse. (…)
Dialectics, if it was not so heavy, might be the right word, let's say dialogue or continuous generation of one from the other: one hour passes by, one piece of music follows another, figures are composed and then dissolve but the two dancers are always one step ahead of us.”
Attilio Scarpellini, L'arte di cadere, Doppiozero, 6 luglio 2017